sabato 4 luglio 2009

In rif. a "G8, Diaz: «Quelle porte chiuse contro la Costituzione»"

In risposta a "G8, Diaz: «Quelle porte chiuse contro la Costituzione»"
di Vittorio Agnoletto e Lorenzo Guadagnucci, Liberazione
fonte: www.vittorioagnoletto.it

Grazie della notizia.
Non posso che unirmi al vostro grido di speranza.
Deve esserci trasparenza, come cittadino non chiedo, ma pretendo che la verità sia portata alla luce, così come mi auguro che tutti i responsabili dei soprusi, a partire dai vertici per arrivare ad ogni mero esecutore, abbiano una punizione esemplare in quanto gli accadimenti sono aggravati dal fatto che a commetterli siano stati proprio le forze dell'ordine, che dovrebbero proteggere i cittadini, non reprimerli.
Detto questo, vi chiedo umilmente di illuminarmi, perchè davvero ci sono alcune cose che non capisco, pertanto vado subito al sodo senza tanti giri di parole.
Non capisco perchè un ragazzo debba impugnare un estintore contro due agenti, non capisco perchè un gruppo di manifestanti li abbia accerchiati, non capisco perchè nessuno abbia il coraggio di dire "hanno sbagliato". La morte del ragazzo mi ha profondamente colpito, sono rimasto allibito, scioccato, rattristato, incredulo, ma mi domando anche cosa sarebbe successo ai due agenti se i fatti fossero andati diversamente.
Non capisco perchè una schiera di poliziotti e carabinieri venga vista più come un muro da abbattere piuttosto che dei semplici ragazzi come me, come tanti di coloro che manifestavano, non più agenti al servizio dello stato, quindi dei cittadini, bensì come il nemico da sfondare, il nemico da abbattere.
Non capisco come si possa avere il coraggio a solo inventare uno slogan come "10,100,1000 Nassirya" e la barbaria di scriverlo ed urlarlo a tutto il mondo, per poi preoccuparsi della "macchia che da quel giorno infanga l'immagine della polizia di stato".
Vi chiedo gentilmente di spiegarmelo, perchè io c'ho provato davvero a trovare una giustificazione, ma non ci riesco.
Cordialmente

Adelio F.

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