sabato 31 marzo 2007

Ecosistema in crisi : perchè nessuno fa niente?

Durante questi ultimi mesi siamo stati bombardati d'informazione circa la necessità d'interventi urgenti per rimediare all'incresciosa situazione che si è venuta a creare sull'ecosistema mondiale.
Grazie alla nostra pochezza intellettuale stiamo letteralmente mandanto in frantumi tutto il clima planetario e non si parla solo d'inverni più caldi (proprio di oggi è la notizia che in Russia la temperatura media è di 8 °C superiore alla media) ma di tutto l'ecosistema che sarà sconvolto dalla nostra non curanza e superficialità.
I volatili anticipano le migrazioni di mesi, depositando uova di futuri "cuccioli" che tuttavia non avranno abbastanza cibo per crescere dato che ancora non è periodo.
Le corrente atlantiche si stanno modificando grazie ai "non ghiacciai" presenti ai poli, il che comporterà uno sconvolgimento indi arresto dei venti (in quanto per chi non lo sapesse dipendono intrinsecamente dalle correnti marine...) portando ad es. l'intera europa in un'epoca di profonda glaciazione per la quale ancora non siamo pronti.
Il polo sud presenta una spaccatura al suo interno che gli scienziati di tutto il mondo avevano escluso a priori, creando un gigantesco letto per l'acqua che si scioglie dai ghiacciai.
Stiamo sconvolgento, in altre parole, il mondo intero per il puro beneficio economico di pochi, a discapito della maggioranza dei cittadini "mondiali" che rimangono all'oscuro di tutto.
Si è previsto, sempre scientificamente, che lo scioglimento dei ghiacciai provocherà un'innalzamento del livello marino tale da eliminare gran parte delle coste dei vari continenti (indi anche italini) sino ad un rientro di decine di Km, per non parlare della nostra ben amata Venezia e Pianura Padana che saranno totalmente sommerse.
Oltre al danno, quindi, anche la beffa.
Positivamente parlando, la natura sono sicuro che riuscirà a ristabilire un equilibrio tale da garantirle la vita futura, ma l'uomo sarà pronto per un tale evento? La risposta è semplice e non può che essere negativa!
Volendo essere "egoisti", potremmo anche essere incuranti delle centinaia di migliaia di persone che periranno per mancanza d'infrastrutture, ma credete che qui in Italia la situazione sarà molto diversa?
Parliamoci chiaramente, abbiamo rischiato solo l'anno scorso il collasso energetico per una diminuzione della fornitura di gas...
Per un black-out della corrente (un paio di anni fa), l'Italia intera è andata in tilt per ore (i pochi fortunati) e giorni altre zone della penisola.
Già viviamo in una situazione di sovrappopolamento in cui risulta difficile riuscire a trovare un solo buco in città; e secondo voi le migliaia di persone che verranno private della loro abitazioni sulle coste (e parliamo anche di grandissime metropoli come Roma, Napoli, Messina etc etc) dove andranno? Tutti sugli appennini? Anche quando riuscissimo a sopravvivere miracolosamente all'ondata di freddo, dovremmo far fronte a centinaia di migliaia di sfollati che dovremmo sistemare in qualche modo... sinceramente parlando non so cosa pensare.
Oggi leggevo che il petrolio continua a salire (peccato che non scende mai, ma tanto poco importa), la Cina è imperterrita nell'impiantare industrie di carbone, l'America non aderisce al protocollo di Kyoto (del 1997... ) e ultimamente anche l'Australia pare non volerne sentire...
Qui mi sa che la gente non capisca una cosa importante. Se l'ecosistema dovesse precipitare nel giro di pochi anni (così com'è previsto sempre scientificamente), avrà poca importanza chi avrà l'atomica, armi biologiche o arsenali mostruosi, tanto faremo tutti una misera fine e, ciò che mi sconvolgente di più, è l' "inevitabile" se continuiamo ad autodistruggerci in questo modo.

mercoledì 28 marzo 2007

Crisi del "centrodestra" ?

Questa mattina leggevo sull'unità un articolo che si pronunciava così:
"Sull'Afghanistan alla fine muore la Casa delle Libertà"
Ora, per quanto fazioso possa essere tale testata giornalistica, è palese la spaccatura che si è venuta a creare tra il Polo delle Libertà e l'UDC, ma ciò che non mi è chiaro e che stento a capire è come Prodi possa dichiarare che la "maggioranza è compatta, l'opposizione è spaccata".
"Il leader dell'Udeur invita a non iscrivere l'Udc nel centrosinistra" e Massimo D'Alema parla di una "duplice sconfitta per il centrodestra"... sinceramente continuo a non capire.
Fino a prova contraria, il governo attuale (indi Prodi e D'Alema), hanno ribadito più e più volte la necessità di dialogo fra i due poli, tanto più se le questioni d'interesse sono di carattere internazionale in cui la "faccia" del Paese è a rischio; ma anzichè elogiare uno "sforzo" in termini di responsabilità civile dell'UDC, tendono a marcare la spaccatura.
La Casa delle Libertà insiste sul fatto che Casini debba schierarsi praticamente nelle file della sinistra, senza muovere autocritica e opponendosi a temi di cui loro stessi in passato ne avevano ribatito con forza e fermezza l'importanza.
Mi sembra di rileggere la storia del '68 quando o si era di Sinistra o di Destra.
Magari qualcuno dovrebbe ricordare a questi signori che la Storia è cambiata, che gli italiani hanno fatto proprio il fallimento dei due Poli, che moltissima gente pensa che per quanto possa far male una sconfitta elettorale, si debba guardare avanti e lavorare da persone serie; un'opposizione sterile che pone il veto su qualsiasi punto per il semplice dato di fatto che "deve andare contro il governo a qualsiasi costo" non piace ormai a nessuno.
Lo scopo dell'opposizione è si una contrapposizione, ma costruttiva , non demagogica come stanno facendo in questi ultimi tempi.
Infine vorrei ricordare che, per quanto possa far paura a entrambe le coalizioni, un centro forte e con basi stabili si sta già delineando da molto tempo ormai e che, forse, l'Italia non è un paese di estremisti. Non dimentichiamoci che Berlusconi, a suo tempo, andò a riempire il vuoto che si era venuto a creare proprio da quel centro che oggi tanti temono.