lunedì 29 giugno 2009

Giornali inglesi contro il governo Berlusconi

C'è davvero qualcosa che mi sfugge dietro tutte le notizie inglesi di questi ultimi giorni sul possibile "declino di Berlusconi".
In realtà, neanche con il governo Prodi erano stati tanto morbidi, ma non si era mai giunti a questi livelli.
Quasi quasi verrebbe da dire: tenete, eccovi in mano le chiavi del Paese, decidete voi chi metterci e come dovrà governare.
Invece no! Non lo dico, punto primo perchè non mi sembra che i cari vecchi "amici" inglesi abbiano davvero qualcosa da poter insegnare all'Italia, punto secondo perchè il "bel paese" si governa da solo, grazie, non siamo mai stati una vostra colonia nè lo saremo mai!
Sì, perchè dietro tutte queste dichiarazioni, dietro tutte queste notizie, c'è non poca ipocrisia, non poca cattiveria.
Verrebbe da dire che forse tutto questo rientra in un piano più generale di screditamento dell'attuale governo italiano, dato che "repubblica" ormai più che una testata giornalistica nazionale ha deciso di divenire il migliore quotidiano di Gossip facendo concorrenza a "Chi" o a "Novella 2000" (legittime scelte di politica aziendale), ma è palesemente assurdo come si stia cercando di abbattere la figura di Berlusconi non su un piano politico, istituzionale, mica si toccano i punti veri di una possibile incompatibilità come il caso Mills ad esempio (ma ce ne sarebbero altri cento), si cerca invece di sgreditarlo da un punto di vista umano, personale, di vita privata, con le amanti, la pedofilia, la droga, due matrimoni falliti e così via.
E' semplicemente vergognoso... si guardassero un pò meglio i fatti di casa loro, che i nostri che li guardiamo noi.

mercoledì 24 giugno 2009

Truffati dal phishing? Ecco come chiedere i rimborsi, ma attenti ai furbi

Farsi rimborsare è possibile, ad alcune condizioni. Un articolo de Il Sole 24 ore dello scorso 8 gennaio spiega come fare. Ad ogni modo la scelta di rimborsare o meno il proprio cliente truffato varia da istituto in istituto, ma una regola è comune per tutti: se il cliente è inconsapevolmente vittima del proprio raggiro, non vedrà un soldo.


«Soltanto cinque attacchi di phishing su 10mila vanno in media a bersaglio. Eppure, nonostante le statistiche ridimensionino il fenomeno, l'invio di email fasulle atte a carpire codici, password e altri dati sensibili allo scopo di utilizzare conti correnti o carte di credito di altri utenti, è in costante crescita. Secondo l'associazione Anti-Phishing ogni giorno si registrano 2,5 nuovi attacchi che prendono di mira in particolare gli oltre sette milioni di italiani che dispongono di una piattaforma di home banking (stime Abi-Banca d'Italia).

I due casi possibili
Quali strumenti ha a disposizione un utente per difendersi dopo aver subito un furto d'identità digitale? Si possono verificare due casi. Se questi si accorge subito di aver abboccato all'esca fornendo i dati sensibili ai malintezionati può immediatamente contattare telefonicamente l'istituto e modificare i codici. Nella seconda ipotesi, quando cioè il cliente è ignaro di essere vittima di phishing, molto dipende, affinché la frode vada a buon fine o no, dalla tipologia di codici che gli sono stati sottratti e dal livello di protezione garantito dalla banca. La maggior parte delle email di phishing si limita, infatti, a chiedere di inserire solo i dati di accesso al sito di home banking. Mentre, per compiere le operazioni (bonifici, giroconti, trading online), gran parte degli istituti di credito utilizza una protezione di secondo livello (password dispositiva, firma digitale, etc.).

In questo caso, difficilmente gli hacker riescono nell'impresa di rubare il denaro trasferendolo telematicamente presso altri conti. Anche perché gli attacchi di phishing hanno vita breve. Dal 2005 l'Abi, l'Associazione bancaria italiana, ha attivato una centrale rischi (il cui accesso è facoltativo per le banche) attraverso la quale gli istituti di credito si scambiano informazioni sulle operazioni sospette. Le banche, inoltre, collaborano a stretto giro con la Polizia Postale che, non appena individuato il sito fasullo (solitamente alloggiato in un server straniero), si interfaccia con la Polizia postale del Paese da dove è partito l'attacco per disporne l'immediata chiusura (attualmente il tempo medio di rilevazione e chiusura di un sito clone è di circa 12 ore nel 60% dei casi, di 24% nell'80%).

Come ottenere il rimborso
Se però dovesse verificarsi la peggiore delle ipotesi (i frodatori riescono a trasferire somme di denaro in un altro conto) il diritto o meno ad ottenere il rimborso dipende al contratto firmato con l'istituto. Va tenuto presente, però, che la maggior parte delle banche si tutela includendo una clausola in cui si precisa di non rilevare a terzi i codici. In presenza di tale clausola il cliente non può pretendere il rimborso delle somme frodate. "Molti istituti tuttavia – spiega Roberto Fonso, responsabile Information technology di We@bank, la banca online del gruppo Bipiemme che a metà novembre ha superato con successo anche l'ultimo attacco in ordine cronologico di phishing – hanno un'apposita copertura assicurativa e vengono incontro al cliente se qualcuno effettua operazioni al suo posto, rimborsando gli importi derubati".

In ogni caso, il cliente che ambisce alla restituzione delle somme mancanti deve attendere la contabilizzazione dell'operazione, denunciare il furto presso un'autorità di pubblica sicurezza e compilare un modulo di contestazione in cui "non riconosce alcun addebito a partire dalla tal data". E' la strategia adottata anche da Fineco. La banca web del gruppo Unicredit precisa che "escludendo gravi disattenzioni e analizzando ogni situazione particolare risponde di eventuali danni che subisce il cliente. Inoltre non bisogna dimenticare che ogni transazione viene registrata ed è quindi facile risalire al beneficiario della stessa". Mentre Poste italiane - il principale bersaglio di attacchi di phishing nel 2007 con una quota dell'87% del totale nazionale – ha recentemente realizzato, in collaborazione con l'università Statale di Milano, il software Phishing forensic analyzer.

Il programma aiuta gli esperti del gruppo a indirizzare il cliente vittima nella risoluzione dei problemi di sicurezza informatica della propria postazione, in modalità non invasiva. Come funziona? Quando si verifica un caso di frode da phishing, Poste Italiane contatta il cliente al telefono e cerca di capire con lui, tramite questo software (senza bisogno di istallazione sul pc), le anomalie sul pc. In particolare il software analizza se ci sono virus, keylogger (virus che intercettano i caratteri digitati sulla tastiera) o similari che rubano le credenziali per accedere ai conti online del cliente. Tratto da Il Sole 24 Ore.it »


Fonte: Anti-Phishing Italia – www.anti-phishing.it

link : http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news1001084.php

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Phishing: Frode telematica per l'acquisizione dei dati sensibili "Poste Italiane"


Che le frodi telematiche siano all'ordine del giorno è ormai un dato di fatto, che ora il discorso si sia evoluto con il phishing ("spillaggio (di dati sensibili)", in italiano) è altrettato assodato, ma che tali comunicazione arrivino direttamente nella casella di posta elettronica della "Poste Italiane" questa mi giunge nuova.
Sì, perchè è palesemente assurdo che un mittente che si finga "Poste Italiane" non venga filtrato dai sistemi che "Poste Italiane" controlla, è assurdo che i loro server non adottino misure anti-phishing, è assurdo che non solo ciò non avvenga, ma che addirittura siano loro stessi quelli "gabbati" nei propri sistemi che dovrebbero controllare!
State molto attenti a queste email, infatti MAI nessuna banca vi chiederà di inserire dei dati sensibili come nome utente, password, pin rilasciato via etere, attravero un link, un collegamento da seguire dentro una email.
Se proprio siete curiosi, andate direttamente VOI sul sito ufficiale e sentite SEMPRE prima la banca... pochi secondi di disagio possono risolvervi non pochi problemi futuri.

martedì 23 giugno 2009

Analisi Referendum 21 e 22 Giugno 2009

I grandi partiti non lo diranno mai, sono mica stupidi, ma il referendum del 21 e 22 Giugno 2009 ha bocciato in pieno il bipartitismo italiano.
La nazione non è stupida, gli italiani lo dimostrano, i due blocchi politici PD e PDL sono serviti e sono stati appoggiati in un momento delicato della politica italiana, quando ogni piccolo schieramento riusciva a mettere in ginocchio il paese rendendolo ingovernabile, quando chi aveva ricevuto la maggioranza non poteva reggersi perché sempre sotto schiaffo morale delle minoranze interne, dando un'immagine dell'Italia frammentata, poco costruttiva, ma soprattutto mostrando una classe politica che non era in grado di fare il proprio dovere: sedersi a tavolino e giungere a un accordo ciascuno conscio del proprio peso politico, mettendo da parte stupidi orgogli di partito.
Questo risultato ci dice molte cose, prima fra tutte che un sistema bipartitico non piace, l'Italia non è l'America, sarebbe stupido buttare via tutta la nostra storia per seguire un sistema che non ci appartiene, per fortuna viviamo in un mondo in cui non esiste solo il bianco o il nero, ma tante sfumature interne e una varietà di colori infinita.
Il secondo messaggio altrettanto importante che non deve cessare d'esistere è che il Paese è pronto a ridare fiducia alla “vecchia” politica, quella che rappresenta anche le minoranze, ma col monito che qualora si dovesse ripresentare la situazione di ingovernabilità dettata da conflitti interni, si è pronti a sbatterla fuori e fare un po' di “pulizia” così com'è stato fatto in passato.
Lega, UDC e Rifondazione Comunista festeggiano, Fini imputa la poca affluenza a un linguaggio “troppo tecnico”, Emma Bonino parla di poca informazione, il PDL vaneggia la morte del referendum... non avete capito proprio niente.
L'unico che ha colto nel segno il messaggio referendario è stato Piero Marrazzo:
“gli italiani hanno mandato un segnale che la riforma va fatta, ma in senso bipolare e non bipartitico. Gli italiani vogliono che la faccia chi deve farla, cioè il Parlamento: le forze politiche riflettano su questo”.
Gli italiani avrebbero votato in blocco “NO” sulla prima e sulla seconda scheda, ma dato che avrebbero “rischiato” di far raggiungere il quorum ed essendo il referendum di tipo abrogativo, hanno dimostrato ancora una volta di essere particolarmente attenti sulla scena politica, al massimo c'è stata poca informazione riguardo la possibilità di poter ritirare anche solo una delle tre schede referendarie, ma è poco conto rispetto alla riforma elettorale che, all'unisono, va cambiata.
Tutto ciò fa capire come, sebbene ci sia l'80% degli italiani che voti per i due grandi schieramenti, essi non vogliono affidargli incondizionatamente le sorti della nazione.
Le aggregazioni piacciono, rispecchiano la mentalità popolare, ma è necessario lavorare affinché queste riescano a mantenere stabile l'azione di governo, per questo non ha vinto nessuno schieramento politico, né la Lega, l' UDC o Rifondazione, il messaggio è chiaro e limpido, non vedo come possa essere interpretato diversamente.

lunedì 22 giugno 2009

Iran - Lettera aperta per Vittorio Agnoletto

Caro Agnoletto,

nelle ore immediatamente postume allo spoglio elettorale avrei voluto contattarla per esprimerle il mio rammarico nel non vederla più in parlamento europeo.

Sebbene sia un elettore avverso al suo schieramento politico, oggi mi trovo nella triste situazione di dover costatare che il Paese non è più rappresentato da una classe politica degna di portare questo nome, bensì da due schieramenti che oltre a condividerne parte il nome, attuano la stessa infima dialettica, demagogica, diffamatoria, con campagne sterili e prive di dibattito.

Inutile girarci intorno, la “Politica” insegnataci nel corso degli anni è morta, così come sono morti i personaggi Politici di un tempo.

La cosa bella dell'epoca ormai trascorsa era che esistevano degni avversarsi con i quali c'era il gusto di confrontarsi, i partiti esistevano in quanto rappresentanti di una ideologia, di un percorso storico non indifferente; oggi essi non rappresentano che il nichilismo, o per meglio dire i politici stessi.

Le scrivo per comunicarle la mia stima quale personaggio politico, ho avuto il piacere di ascoltarla a “Porta a Porta” e ho apprezzato il suo modo di fare campagna, non diffamatoria ma costruttiva, con programmi che possono essere certamente più o meno condivisibili, ma pur sempre politici e mai offensivi: è questa la strada da seguire.

Tuttavia, con la presente vorrei chiederle come mai non avete speso parole a riguardo di ciò che sta accadendo in Iran (o forse sono poco informato...), dove sembra palese che il “popolo” sia oggetto di soprusi, vittima di uno stato tiranno che non gli riconosce neppure i “diritti inviolabili dell'uomo”.

Mi domando come mai si dia peso, com'è giusto che sia, a un G8 , si scenda in piazza per contrastare Berlusconi, si organizzino manifestazioni imponenti contro quel tipo di contratto o una fusione inattesa, ma quando si tratta di “riscoprire” ciò per cui il “partito” è nato e avvallarlo con i fatti e non con le parole, nessuno faccia niente, si preferisce adottare una linea morbida del “dico/non dico” forse avendo paura di ripercussioni diplomatiche, ma ci dimentichiamo di quei diritti che sono alla base della nostra costituzione, quei diritti che abbiamo acquisito con il sangue dei nostri partigiani e corpi militari, quei diritti per cui abbiamo tanto lottato e che hanno portato alla costituzione di grandi movimenti, tra i quali anche quello dei comunisti italiani.

Con ciò non voglio certo dichiarare guerra all'Iran, lungi da me l'idea di ricommettere due volte lo stesso errore, ma non vi sembrerebbe corretto, quantomeno ideologicamente parlando, appoggiare e farsi promotori di un “compagno” iraniano che lotta per la propria libertà?

Qualcuno potrebbe ribattermi facendomi giustamente notare che l'Italia ha un governo e che sarebbe giusto muovere a loro queste accuse di assenteismo, ma rispondo immediatamente facendo notare come il centrodestra non sia platealmente soggetto a questo tipo di manifestazioni, solo la sinistra italiana, o quello che ne resta, potrebbe essere capace di creare un simile evento degno di riscuotere l'attenzione internazionale.

Oltre a essere costruttivo per il partito, sarebbe un gran bel gesto di solidarietà italiana.

Cordialmente