giovedì 28 giugno 2007

Internet Explorer 7, Mozilla Firefox 2 e Opera 9

Da un pò di tempo mi sto divertendo nel testare programmi alternativi rispetto alla "casa madre" Microsoft e devo dire che con il passare dei giorni mi convinco sempre maggiormente della reale possibilità di poter cambiare, sostituire o usare in parallelo diversi applicativi che apparentemente quasi nessuno considererebbe a priori, vuoi per abitudine, pigrizia o semplicemente per carenza di pubblicità.
Il primo che ho installato, provato e continuo ad usare è OpenOffice (dopo essermi scaduta la ver. beta dell'Office 2007): sebbene sia un pò carente di grafica, parliamoci chiaramente, per l'uso che il 90% degli utenti fa di Microsoft Office va più che bene, volendo considerare anche il fatto che è totalmente gratuito.
Iexplorer 7 mi cominciava a dare problemi con altri applicativi, crash improvvisi senza apparenti giustificazioni, allora iniziai a provare Firefox... devo dire che mi è stato sin da subito simpatico, con le sue finestre in parallelo, velocità di esecuzione, possibilità di personalizzazione talmente varia e di facile intuizione che mi convinse.
Dopo Mozilla, ho letto in internet una recensione del nuovo broswer Opera 9, incuriosito l'ho installato ed è ancora in fase di "sperimentazione". Tra i punti a suo favore, a parte la grafica davvero accattivante, ci sono i diversi widget che spaziano dal motore di ricerca "torrent" al download integrato p2p, da non sottovalutare la finestra principale con le sue 9 anteprime personalizzabili, comode per inserire i propri siti di maggior uso per un avvio più veloce e pratico.
Insomma, passando il tempo (ormai sono 15 anni che uso un pc) mi accorgo sempre di più che Microsoft si può bypassare qualora se ne abbia l'intenzione, ormai gli applicativi in circolazione sono tanti e tali da poter permettere una comoda "transumanza" senza ricorrere a dover sborsare troppo tempo e denaro.
Più in là proverò ubuntu, me ne hanno parlato molto bene. La sostituzione di Windows è ancora troppo prematura e lontana, ma la strada che si sta percorrendo penso sia quella giusta per non avere necessariamente software targato "microsoft" tra le mura domestiche.

Gabbie di tonni come lascia passare per l'Italia

Scrivendo questo post potrei risultare a molti cinico, razzista e senza cuore, ma quello che sta succedendo circa i clandestini abbandonati ormai quotidianamente sulle gabbie di tonni non lascia adito ad altre riflessioni se non la seguente:
gli scafisti del mercato nero hanno trovato un lascia passare unico.

Abbandonando i clandestini su queste "piattaforme", sono riusciti a prevalicare tutti i sistemi di controllo, non devono neanche "sprecare" un gommone in più e rischiano molto meno.

E' atresì vero che l'etica ci impone di non abbandonarli ai loro destini, ma è palese il fatto che continuando di questo passo non faremo altro alimentare anche noi il suddetto traffico di cui tanto oggi ci lamentiamo.

Se lo Stato italiano non avesse repurerato la prima flotta di clandestini lasciata sulle gabbie di tonno presenti in territorio libico (tant'è vero che abbiamo dovuto chiedere il permesso all'autorità libica di poter varcare le acque per poterli andare a prendere .... ) questo secondo episodio non si sarebbe verificato.

Se lo Stato italiano affrontasse seriamente la questione "clandestini", la voce si spargerebbe e il traffico diminuirebbe.

Se lo Stato italiano si comportasse come altri Stati quali quello di Malta o della stessa Libia, il traffico probabilmente non esisterebbe neppure.

Se... già, se! Peccato che viviamo in Italia, un paese costruito sulle contraddizioni...

martedì 26 giugno 2007

Il matrimonio dura 14 anni... poi si parla di stabilità!

L'Istat ha reso noto il risultato della ricerca che ritraeva l'incremento dele separazioni e dei divorzi...
E' possibile leggere qui la notizia

Ora mi chiedo, si parla tanto di stabilità, di questi "giovani" che devono trovare la propria strada e hanno bisogno sempre più di certezze e sicurezza, ma come faccio a cercare casa, fare un mutuo di 30 anni per pagarla, pianificare la mia vita con un'altra persona se la media di durata è pari a 14 anni? senza contare che il contratto di lavoro dovrebbe essere indeterminato, altrimenti bye bye il presupposto di partenza...

E' proprio una bella società la nostra....

sabato 23 giugno 2007

Europa sotto scacco - la presa di forza della Merkel

Leggevo oggi sul Corriere della Sera un'interessante articolo che ritraeva il quadro generale dell'UE.
Ciò che viene subito all'occhio è come una Polonia possa tenere sotto scacco matto l'intera comunità europea, il Regno Unito riesce ad ottenere una clausula di esclusione e la Francia ribadisce il suo forte nazionalismo.
Ora ciò che mi chiedo è:
1. come sia possibile e se sia ammissibile che uno stato riesca a bloccare il lavoro di una comunità intera.
2. se esiste una "clausula" per il Regno Unito mi si vuole spiegare che razza di unione siamo?

Rendendo il discorso molto più terra terra, senza evidenziare aspetti politici, sociali o di peso strategico nonchè decisionale, davvero non riesco a capire.
L'unione europea non viene imposta, non sussiste alcun l'obbligo di partecipazione. Se si è daccordo con il programma, l'ideologia e la prospettiva futura si fa richiesta di entrarvi, altrimenti se ne resta fuori e si continua a percorrere la propria strada, ma nel momento in cui si entra a far parte di una "comunità" risulta evidente e palese il fatto di dover necessariamente cercare di trovare punti in comune, pianificare programmi unisoni.
Qualora tutto ciò non dovesse avvenire, come di fatto è stato con la Polonia che "minaccia" di porre un veto se non le si concede ciò che pretende (senza nulla dare in cambio) venendo meno ai propri obbligi counitari, se un Regno Unito riesce a spezzare quel famoso detto "la legge è uguale per tutti", allora mi viene da chiedere che razza di Unione siamo, quale comunità vogliamo costruire se non si seguono direttive unitarie!
Se ogni stato pretende di voler fare ciò che meglio ritiene opportuno, allora non vedo altra soluzione che la scissione dalla comunità stessa dato che probabilmente ancora non si è inteso ciò che sta a significare il senso stesso della parola, altrimenti si dovrebbe semplicemente accettare ciò per cui la maggioranza opta, manifestando sì il proprio dissenso, ma senza minacce o prese di posizioni che non portano altro che a spaccature interne, ciò di cui proprio non abbiamo bisogno.

martedì 19 giugno 2007

Il fondamentalismo come "sentimento di appartenenza" - LVDR21

Articolo postato by Luber


Il rapporto esistente tra fondamentalismo e religione è in realtà frutto di una tendenza umana più generale, la cui origine è ardua da sintetizzare in poche righe, ma che certamente risale alla notte dei tempi e forse fa parte della stessa natura umana. Parlo del bisogno psicologico del "sentimento di appartenenza". Basta guardarsi intorno: voi stessi non avete questo bisogno? Lo potete riconoscere nel desiderio di sentirvi parte della vostra famiglia, della vostra città, del vostro gruppo di coetanei o di una squadra di calcio. Questo istinto in sé non sarebbe negativo se non sfociasse poi nella sopraffazione degli altri gruppi umani; sopraffazione che può avere luogo nella relazione con gli altri gruppi, e all'interno del singolo gruppo.

Mi spiego meglio: gli uomini si sono sempre organizzati in società per istinto di sopravvivenza e per bisogno di condivisione. Così facendo però identificano subito nei gruppi esterni quella diversità che spesso viene interpretata come minaccia o con diffidenza, poiché chi non la pensa come noi mette in discussione le nostre sicurezze e bisogna essere molto onesti e intelligenti per accettarlo. A pensarci bene è molto stupido che diversi gruppi (nazioni, partiti politici, religioni, tifoserie), si scontrino con tanta ferocia, visto che in fondo tutti i gruppi umani sono nati per le stesse esigenze materiali e spirituali.

Il secondo problema è che
qualsiasi organizzazione sociale richiede delle regole e una gerarchia interni e in questo senso le religioni rispondono a una duplice esigenza umana: da una parte fissano una serie di regole e comportamenti considerati socialmente accettabili, dall'altra rispondono, in qualche modo, al bisogno di darsi delle risposte consolatorie sui temi fondanti quali sofferenza, morte, origine della vita. Le religioni diventano facilmente fondamentaliste proprio per questo: si crea un codice di comportamento, si fa credere che sia stato deciso da un Dio o da un essere superiore e quindi si impone a tutta la società. Allo stesso modo gli altri gruppi umani si sono dati un Dio, regole e religioni diverse sicché ogni paese, ogni gruppo o religione vede gli altri come nemici e si chiude sulle sue posizioni, quando non arriva addirittura a combattersi in nome del proprio Dio, contro il Dio dell'altro. Per questo le religioni più fondamentaliste sono quelle monoteistiche: perché se Dio è uno solo, allora tu come osi adorarne un altro? Il mio Dio è quello vero, è migliore del tuo: un ragionamento davvero infantile! Pensate al fondamentalismo islamico, ma anche alle crociate cattoliche del medioevo o all'Inquisizione che è restata attiva fino all'800. Il fatto che l'essere umano abbia concepito tante diverse immagini di Dio, non dovrebbe già di per sé dimostrare che l'uomo non può "conoscere" Dio, né provarne l'esistenza, ma solo la propria idea di Dio?
Il fondamentalismo è un pericolo che riguarda ogni attività umana, ed è frutto di mancanza di argomentazioni logiche, di onestà intellettuale, amore della verità e senso di uguaglianza tra gli uomini. Per questo non dovreste mai credere alle religioni che estremizzano le proprie idee fino al punto di usare violenza, fisica, verbale o morale che sia. E per violenza morale intendo non solo quella dei talebani che impongono alle donne l'uso del burqa, ma anche la violenza morale della chiesa cattolica che solo pochi anni fa (nel 1999) per voce del Card. Ratzingher, disse che la religione cattolica sarebbe l'unica via di salvezza. In generale sono espressioni di violenza morale anche tutte le idee spacciate per parola di Dio, o verità assoluta, anche quando la logica lo nega. Le religioni si basano infatti sul concetto di fede, ossia dell'accettazione di cose assurde come gesto di fiducia in Dio. Gli altri sono "infedeli".

Insomma, il fondamentalismo è unZ'esasperazione del desiderio di appartenenza, dell'insicurezza, del bisogno di darsi risposte, anche false o sbagliate, ma non controvertibili per principio. E' pericoloso in ogni settore (politica, tifo calcistico, business ecc.), perché irrigidisce e blocca ogni apertura, ogni sviluppo, ogni processo di crescita, ma lo è tanto più quando è religioso, perché le religioni tendono a far credere alla gente che si tratta della volontà di un Dio, una volontà superiore che riguarda anche la salvezza oltre la vita. Per questo provoca azioni assurde come quelle dei kamikaze. O anche cose meno cruente ma altrettanto inaccettabili come quella che appare oggi sui giornali: "Iraq, le donne di nuovo senza diritti: gli sciiti cancellano il codice di famiglia laico".
Oggi poi il fondamentalismo religioso è usato per il potere: alcuni personaggi come il fantomatico Osama Bin Laden ne è un esempio. Usa la fede estrema degli integralisti islamici per arricchirsi con azioni violente come quelle accadute l'11 settembre 2001. Ma non dimentichiamo che Bin Laden è stato reso potente dalla CIA americana al tempo della guerra fredda in chiave antisovietica. L'integralismo islamico va d'accordo con l'altra forma di integralismo, quello universalmente valido per il "Dio denaro".


Il paese di pulcinella - LVDR21

Tutto... e il contrario di tutto.

Se dovessi cercare di fare una sintesi di ciò che vedo o sento in generale suppongo che questa sia la frase che meglio riassume una situazione di stallo perenne. A volte si sente dire che “L'Italia è il paese di Pulcinella”, senza considerare che di fatto l'Italia siamo noi, a partire proprio dalle piccole realtà sino a giungere alle grandi metropoli, quindi è veritiero presumere che ciascuno di noi contribuisca almeno in parte a renderlo tale, ma tralasciando sì tediosa consecutio logica, giungiamo al dunque.

Nel giro di poche settimane si sono susseguiti una serie di eventi che danno adito a riflessioni più o meno impegnative, ma tali da renderli preoccupanti non solo per il numero, ma soprattutto per il contenuto.

Tanto per cominciare non è di molti giorni fa la notizia dell'ennesima “Emergenza Rifiuti” in Campania, come se il problema fosse mai stato risolto o, peggio ancora, come se ci fosse mai stata realmente la voglia e il desiderio di cambiare, di mutare questo stato di fatto. I miei 26 anni di età non possono certo catalogarmi come una persona chissà quanto vissuta, ma se non ricordo male già 16 anni or sono (età in cui i ricordi cominciavano ad essere più limpidi) la città di Napoli era periodicamente invasa dai propri rifiuti. L'aggettivo “propri” è bene sottolinearlo per tenerlo a mente qualora qualcuno dovesse ribadire, com'è già stato fatto, che tale spazzatura non gli appartenga. Tanto per divertirci un po', formuliamo una divertente ipotesi: poniamo il caso che nessun paese, alcun cittadino voglia più smaltire i suoi rifiuti a casa propria, considerando il fatto che il ragionamento possa estendersi anche tra stato e stato, e constatando che in questo mondo tutti gli spazi sono stati occupati o rivendicati da qualche nazione, l'unica soluzione che mi viene in mente è quella di chiamare in raccolta un gran numero di scienziati fisici per spronarli a creare un bel buco nero che possa risucchiare tutti i nostri rifiuti... nella speranza che non prenda anche noi.

Tutto questo ragionamento, evidentemente per assurdo, è privo anche di un'altra considerazione, non certo meno importante: il territorio campano è quello dove il fenomeno dell'evasione fiscale divampa maggiormente. Da che mondo è mondo ciascuno di noi, per poter ricevere un servizio in cambio, è soggetto a dover versare una quota pari al corrispettivo del servizio richiesto, dubito tuttavia che tale concetto sia stato acquisito dai miei amici partenopei. Facendo una breve sintesi, i cittadini pagano meno tasse, non vogliono smaltire i rifiuti a casa propria e richiedono gratis dallo Stato un servizio che loro non sono in grado di soddisfare. L'erario, tuttavia, dovrà sborsare dei soldi che per deduzione logica non provengono dai soli cittadini campani, ma quindi intaccano anche i fondi versati dai contribuenti che nella fattispecie pagano le tasse, smaltiscono la spazzatura a casa propria e si vedono privati dei fondi che potevano essere impiegati per servizi a loro necessari. Il ragionamento non fa una grinza, peccato che chi ci va di mezzo siano sempre i soliti “fessi”, poi ci lamentiamo se non ci sono i fondi per costruire una rete idrica decente che possa permetterci di ricevere l'acqua anche d'estate.

Naturalmente questa non è la sola causa di un simile disagio, né tanto meno intendo insinuare che tutti i cittadini campani non paghino le tasse, ma in proporzione che il popolo sia maggiormente evasore rispetto ad altri è un dato di fatto che piaccia o meno.

Vorrei poter affrontare anche altre tematiche, ma mi rendo conto solo ora di essermi dilungato sin troppo, pertanto chiedo scusa se la lettura non sia stata abbastanza scorrevole sperando di poterci incontrare anche nel prossimo numero.

sabato 16 giugno 2007

In arrivo la 50 Mbps... ?

Prima che il dato vada completamente perso, ho voluto riportare su Blog quanto pubblicato su www.telecomitalialab.com (notizia ripresa tramite copia cache di google).
L'articolo riporta un'interessantissima notizia circa la pianificazione di una nuova rete in arrivo alla fine del 2007 (questo almeno in baso a quanto detto e letto) che porterebbe la banda delle nostre ADSL a 50Mbps grazie all'innovativo sistema VDSL2, "Very high speed Digital Subscriber Lines 2".


In arrivo la nuova rete d’accesso

Durante la riunione plenaria dell' ITU-T Study Group 15, tenutasi a Ginevra nel mese di febbraio 2006, sono stati conseguiti importanti risultati nel settore della rete di accesso. È stata infatti approvata in via definitiva la Raccomandazione G.993.2 relativa ai sistemi VDSL2, "Very high speed Digital Subscriber Lines 2". Il processo di approvazione e revisione del draft originale, che ha coinvolto la Questione 4 dello Study Group 15 per tutta al seconda metà del 2005, ha permesso di risolvere tutti i commenti raccolti durante la fase di "Last Comment".

Il VDSL2 rappresenta un'evoluzione significativa rispetto ai sistemi VDSL di prima generazione, in grado di supportare trasmissioni su doppino con bit rate aggregati fino a 200 Mbit/s, grazie all'estensione della banda fino a 30 MHz. I sistemi VDSL2 sono stati definiti per trovare impiego in diversi scenari di deployment, in particolare per sviluppi da Centrale, da Cabinet o da Building.
La Questione 4 (Transceivers for customer access and in-premises phone line networking systems on metallic pairs) dello Study Group 15, raggiunto questo primo obiettivo, prevede di continuare nell'immediato futuro i propri lavori sui sistemi VDSL2, al fine di introdurre nella specifica nuove funzionalità, con la stesura di un primo Amendment alla Raccomandazione G.993.2 previsto per Novembre 2006.

Inoltre durante il meeting di Ginevra la Questione 4 ha sottomesso al consenso dello Study Group 15 la revisione 3 della Raccomandazione G.997.1 "Physical layer management for digital subscriber line (DSL) transceivers". In questa nuova versione sono stati introdotti nuovi parametri sia di configurazione che di test/diagnostica specifici per sistemi VDSL2.

Sempre a Ginevra nel corso della prima riunione del 2006 del gruppo OAN (Optical Access Network) dell'iniziativa FSAN (Full Service Access Network) sono state consolidate le Raccomandazioni ITU-T relative alle soluzioni BPON/GPON (serie G.983/984) che si ritengono a questo punto consolidate e mature per lo sviluppo industriale degli apparati.

È stata inoltre completata la stesura del CTS (Common Technical Specification), che raccoglie i requisiti degli operatori FSAN e fornisce le linee guida per lo sviluppo degli apparati GPON. Una versione sintetica del CTS verrà pubblicata in un 'white paper' che nel corso dell'anno sarà presentato durante un evento pubblico, come l'IEC BB WorldForum che si terrà a Vancouver in settembre.

Le nuove attività di studio del gruppo FSAN-OAN sono ora concentrate su due temi di rilievo, in particolare la rete NGA (Next Generation Access) e l'interoperabilità multi-vendor dei sistemi GPON. Da circa un anno sono già attivi due sottogruppi, guidati dagli operatori British Telecom (NGA) e Verizon (Interoperability), da cui si otterranno risultati significativi già nel corso del 2006.

Durante la riunione di Ginevra si è svolto un Workshop sul tema NGA, in cui sono state presentate alcune soluzioni proposte da Alcatel, Fujitsu, Huawei, Mitsubishi, Motorola, Nec, Oki e Samsung.

L'architettura di riferimento per l'accesso continua ad essere in prevalenza di tipo PON ma con portate molto superiori agli attuali 20 Km, in linea con le esigenze espresse da molti operatori di TLC.

Rispetto agli attuali sistemi GPON (in figura), per la NGA si può prevedere:

* aumento della portata fino a 60-100 Km
* aumento del fattore di splitting fino a 1:512
* presenza di amplificatori ottici in rete, che quindi non è più completamente passiva
* utilizzo della tecnica WDM per sfruttare al meglio l'infrastruttura in fibra già disponibile
* aumento del line rate, almeno a 10 Gbit/s in downstream e 2.5 Gbit/s in upstream

I maggiori argomenti di discussione nel gruppo NGA sono al momento le tecnologie per gli amplificatori ottici e l'allocazione delle lunghezze d'onda, in parte condizionata proprio dalla scelta degli amplificatori.

Per quanto riguarda l'interoperabilità dei sistemi GPON, è stato deciso di organizzare un evento riservato ai membri FSAN nel terzo trimestre 2006, per discutere i diversi test selezionati dal documento di specifica in fase di stesura in ambito FSAN eseguiti con apparati di diversi costruttori, dal livello fisico a quello di servizio.

mercoledì 13 giugno 2007

Madeleine - bimba scomparsa in Portogallo.


E' la bimba scomparsa in Portogallo.

I genitori chiedono di diffonderlo per l'Europa,
fiduciosi che qualcuno la riconosca.

ATTENZIONE:

GUARDA BENE NELLA FOTO INGRANDITA SOTTO, IL PARTICOLARE DELL’OCCHIO DESTRO DELLA BAMBINA (SEGNO DI RICONOSCIMENTO).

Di seguito un messaggio importante per poter ritrovare la bimba Britannica rapita in Portgallo lo scorso 3 maggio 2007. Leggetelo e passatelo a chi conoscete. Per maggiori informazioni consultate pure il sito sotto riportato della BBC o ricercate pure dettagli su internet su Madeleine McCann, nome della bimba.

Grazie.





http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6627605.stm

Riceviamo e inoltriamo anche se sinceramente ci saranno poche probabilità che la bambina la incontriamo sotto casa, ma anche per lo Tzunami delle Filippine molti bambini orfani stranieri sono stati riconosciuti dai parenti in tutto il mondo, tramite le foto inviate via internet dagli ospedali. Costa poco. Scusate l'eventuale disturbo arrecato

Subject: Scomparsa - l'occhio di Madeline: un indizio vitale. Per favore guarda

Inoltrando questa mail a tutta la tua rubrica si stima che in 2 settimane si possano coprire l'80% degli indirizzi mail.

L'occhio di Madeline: un indizio vitale

Updated: 18:00, Saturday May 12, 2007

La famiglia di Madeline ha diffuso questa foto, credendo che sia determinante per riconoscere la bimba.?

La foto della garelli;kbambina mostra chiaramente il suo distintivo occhio destro, in cui la pupilla si fonde nell'iride blu-verde.







Il suo occhio

questo contrassegno di distinzione che identifichererebbe Madeleine, secondo la famiglia.

La famiglia, estremamente riconoscente a quanti collaboreranno.

La sig.ra McCann ha detto: "lo scopo del manifesto evidenziare la distinzione nell'occhio del Madeleine.

"Diamo questa informazione, perchè sappiamo che i suoi capelli potrebbero potenzialmente essere tagliati o tinti."

Il sig. McCann ha aggiunto: "il manifesto è stato progettato da un amico della famiglia ed ho cominciato ad inviarlo via mail in tutte le parti del mondo.

"Sto chiedendo alla gente di farlo circolare il più possibile, la cosa migliore che possano fare perchè possa essere visto ovunque."

lunedì 11 giugno 2007

Chi visse sperando...

Se sperando visse
morir non si può dire,
non visse sperando
or più non può morire.
Ma se nel non morire,
non più sperò sperando,
chi visse sperando
or più non può morire.

sabato 9 giugno 2007

Google Map Street View mostra ragazza in "Tanga"

Dove andremo a finire dico io...
Chi di voi non ricorda il film "nemico pubblico"? Solo che questa volta la privacy è stata violata da Google che aveva inavvertitamente pubblicato una fotografia ad alta risoluzione che ritraeva in tanga un'ignara ragazza che saliva in macchina. Google, infatti, sta lanciando un'interessante proposta all'interno del suo sito di mappe che ritraggono strade e percorsi attraverso una serie di fotografie ad alta risoluzione ad occhio di pesce... idea gagliarda se non fosse per il fatto che è totalmente anticostituzionale per la privacy degli individui!
La foto è stata immediatamente cancellata, ma non prima di essere stata acquisita da altri milioni di utenti incuriositi.
Il link della notizia è riportato qui.
Dalle foto si possono chiaramente leggere indirizzi, targhe, guardare in faccia i vari passanti nonchè riconoscerli.
Bello... bello davvero, ma sarà giusto proseguire nell'opera?

venerdì 8 giugno 2007

Ubuntu - Windows non ha più scampo....

Ubuntu, un SO in piattaforma Linux, non lascia adito a dubbi: sarà certamente la versione che cercherà di raccogliere tutte le funzionalità di Linux in termini di prestazioni, sicurezza e affidabilità unite alla facilità d'uso, grafica e riconoscimento driver di Windows e Mac, ma vediamo insieme un piccolo scorcio di questo prodotto totalmente free.



Beh, che altro dire... quantomeno è da provare, aggiornerò la mia opinione una volta testato.

sabato 2 giugno 2007

C'è ancora motivo di portare il velo islamico?

Stamani, passeggiando per le fila del mercato di Como, tra un flusso impressionante di gente non ho potuto fare a meno di notare delle donne evidentemente islamiche che indossavano il velo (non il burka, ma il classico copricapo femminile tanto per intenderci) e sono stato folgorato da un paio di considerazioni del tutto improvvise:

1° tra tutta la massa ho notato immediatamente solo ed esclusivamente loro

2° evidentemente il loro differente vestiario non occidentale cattura maggiormente l'attenzione

3° se catturano talmente l'attenzione allora il motivo primario che le spinge a portarlo decade inesorabilmente...


Prima di proseguire, tuttavia, vediamo quale testo del Corano “imporrebbe” loro d' indossarlo:


31 E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non

mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il

loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti,

ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro

fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle

schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi

impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non

battano i piedi sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah

tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare.

(Sura, 24 – 31)


Il testo è tratto da un sito ufficiale dell'Islam in Italia (http://www.sufi.it/Download_Corano.htm).


La frase che mi ha colpito a primo acchito è “di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti”, ma più in generale è ovvio che tutto il versetto debba intendersi come regola per le donne che non debbano portare in tentazione un uomo, piuttosto che come senso di pudore, regola di buon senso, o rispetto che dir si voglia.


Il punto, a mio avviso, è che giusta o sbagliata che sia l'interpretazione che se ne voglia dare (alcuni intendono che con velo si voglia specificare lo scialle sulle spalle, o una sciarpa che copra il seno, ma non voglio qui aprire un dibattito in merito) è inconfutabile che di fatto vestendosi in questo modo attirino l'attenzione, volenti o nolenti.

Ed è proprio questo il punto: non è forse un bumerang che gli si ritorce contro? Considerando il fatto che la donna dovrebbe vivere, a detta della Sura, in una specie forma di anonimato non facendosi notare, o meglio non mostrando alcun tipo di “ornamento”, catturando l'attenzione non attirano inevitabilmente gli sguardi degli altri? Vuoi per curiosità, o semplicemente per diversità.


Se da una parte è vero si che è una regola del Corano e che quindi, da credenti, devono rispettare, è altrettanto vero che tale regola venne fatta per evitare evidentemente d'indurre in tentazione altri uomini e come forma di rispetto, ma nel momento in cui è la stessa forma a porle sotto un riflettore mi sembra un po' una contraddizione, poi non saprei, questo è ciò che mi è venuto subito in mente.


La mia non vuole essere né una critica, tanto meno una forma di denigrazione, ma è e va presa come una semplice constatazione dei fatti.