martedì 19 giugno 2007

Il fondamentalismo come "sentimento di appartenenza" - LVDR21

Articolo postato by Luber


Il rapporto esistente tra fondamentalismo e religione è in realtà frutto di una tendenza umana più generale, la cui origine è ardua da sintetizzare in poche righe, ma che certamente risale alla notte dei tempi e forse fa parte della stessa natura umana. Parlo del bisogno psicologico del "sentimento di appartenenza". Basta guardarsi intorno: voi stessi non avete questo bisogno? Lo potete riconoscere nel desiderio di sentirvi parte della vostra famiglia, della vostra città, del vostro gruppo di coetanei o di una squadra di calcio. Questo istinto in sé non sarebbe negativo se non sfociasse poi nella sopraffazione degli altri gruppi umani; sopraffazione che può avere luogo nella relazione con gli altri gruppi, e all'interno del singolo gruppo.

Mi spiego meglio: gli uomini si sono sempre organizzati in società per istinto di sopravvivenza e per bisogno di condivisione. Così facendo però identificano subito nei gruppi esterni quella diversità che spesso viene interpretata come minaccia o con diffidenza, poiché chi non la pensa come noi mette in discussione le nostre sicurezze e bisogna essere molto onesti e intelligenti per accettarlo. A pensarci bene è molto stupido che diversi gruppi (nazioni, partiti politici, religioni, tifoserie), si scontrino con tanta ferocia, visto che in fondo tutti i gruppi umani sono nati per le stesse esigenze materiali e spirituali.

Il secondo problema è che
qualsiasi organizzazione sociale richiede delle regole e una gerarchia interni e in questo senso le religioni rispondono a una duplice esigenza umana: da una parte fissano una serie di regole e comportamenti considerati socialmente accettabili, dall'altra rispondono, in qualche modo, al bisogno di darsi delle risposte consolatorie sui temi fondanti quali sofferenza, morte, origine della vita. Le religioni diventano facilmente fondamentaliste proprio per questo: si crea un codice di comportamento, si fa credere che sia stato deciso da un Dio o da un essere superiore e quindi si impone a tutta la società. Allo stesso modo gli altri gruppi umani si sono dati un Dio, regole e religioni diverse sicché ogni paese, ogni gruppo o religione vede gli altri come nemici e si chiude sulle sue posizioni, quando non arriva addirittura a combattersi in nome del proprio Dio, contro il Dio dell'altro. Per questo le religioni più fondamentaliste sono quelle monoteistiche: perché se Dio è uno solo, allora tu come osi adorarne un altro? Il mio Dio è quello vero, è migliore del tuo: un ragionamento davvero infantile! Pensate al fondamentalismo islamico, ma anche alle crociate cattoliche del medioevo o all'Inquisizione che è restata attiva fino all'800. Il fatto che l'essere umano abbia concepito tante diverse immagini di Dio, non dovrebbe già di per sé dimostrare che l'uomo non può "conoscere" Dio, né provarne l'esistenza, ma solo la propria idea di Dio?
Il fondamentalismo è un pericolo che riguarda ogni attività umana, ed è frutto di mancanza di argomentazioni logiche, di onestà intellettuale, amore della verità e senso di uguaglianza tra gli uomini. Per questo non dovreste mai credere alle religioni che estremizzano le proprie idee fino al punto di usare violenza, fisica, verbale o morale che sia. E per violenza morale intendo non solo quella dei talebani che impongono alle donne l'uso del burqa, ma anche la violenza morale della chiesa cattolica che solo pochi anni fa (nel 1999) per voce del Card. Ratzingher, disse che la religione cattolica sarebbe l'unica via di salvezza. In generale sono espressioni di violenza morale anche tutte le idee spacciate per parola di Dio, o verità assoluta, anche quando la logica lo nega. Le religioni si basano infatti sul concetto di fede, ossia dell'accettazione di cose assurde come gesto di fiducia in Dio. Gli altri sono "infedeli".

Insomma, il fondamentalismo è unZ'esasperazione del desiderio di appartenenza, dell'insicurezza, del bisogno di darsi risposte, anche false o sbagliate, ma non controvertibili per principio. E' pericoloso in ogni settore (politica, tifo calcistico, business ecc.), perché irrigidisce e blocca ogni apertura, ogni sviluppo, ogni processo di crescita, ma lo è tanto più quando è religioso, perché le religioni tendono a far credere alla gente che si tratta della volontà di un Dio, una volontà superiore che riguarda anche la salvezza oltre la vita. Per questo provoca azioni assurde come quelle dei kamikaze. O anche cose meno cruente ma altrettanto inaccettabili come quella che appare oggi sui giornali: "Iraq, le donne di nuovo senza diritti: gli sciiti cancellano il codice di famiglia laico".
Oggi poi il fondamentalismo religioso è usato per il potere: alcuni personaggi come il fantomatico Osama Bin Laden ne è un esempio. Usa la fede estrema degli integralisti islamici per arricchirsi con azioni violente come quelle accadute l'11 settembre 2001. Ma non dimentichiamo che Bin Laden è stato reso potente dalla CIA americana al tempo della guerra fredda in chiave antisovietica. L'integralismo islamico va d'accordo con l'altra forma di integralismo, quello universalmente valido per il "Dio denaro".


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