sabato 23 giugno 2007

Europa sotto scacco - la presa di forza della Merkel

Leggevo oggi sul Corriere della Sera un'interessante articolo che ritraeva il quadro generale dell'UE.
Ciò che viene subito all'occhio è come una Polonia possa tenere sotto scacco matto l'intera comunità europea, il Regno Unito riesce ad ottenere una clausula di esclusione e la Francia ribadisce il suo forte nazionalismo.
Ora ciò che mi chiedo è:
1. come sia possibile e se sia ammissibile che uno stato riesca a bloccare il lavoro di una comunità intera.
2. se esiste una "clausula" per il Regno Unito mi si vuole spiegare che razza di unione siamo?

Rendendo il discorso molto più terra terra, senza evidenziare aspetti politici, sociali o di peso strategico nonchè decisionale, davvero non riesco a capire.
L'unione europea non viene imposta, non sussiste alcun l'obbligo di partecipazione. Se si è daccordo con il programma, l'ideologia e la prospettiva futura si fa richiesta di entrarvi, altrimenti se ne resta fuori e si continua a percorrere la propria strada, ma nel momento in cui si entra a far parte di una "comunità" risulta evidente e palese il fatto di dover necessariamente cercare di trovare punti in comune, pianificare programmi unisoni.
Qualora tutto ciò non dovesse avvenire, come di fatto è stato con la Polonia che "minaccia" di porre un veto se non le si concede ciò che pretende (senza nulla dare in cambio) venendo meno ai propri obbligi counitari, se un Regno Unito riesce a spezzare quel famoso detto "la legge è uguale per tutti", allora mi viene da chiedere che razza di Unione siamo, quale comunità vogliamo costruire se non si seguono direttive unitarie!
Se ogni stato pretende di voler fare ciò che meglio ritiene opportuno, allora non vedo altra soluzione che la scissione dalla comunità stessa dato che probabilmente ancora non si è inteso ciò che sta a significare il senso stesso della parola, altrimenti si dovrebbe semplicemente accettare ciò per cui la maggioranza opta, manifestando sì il proprio dissenso, ma senza minacce o prese di posizioni che non portano altro che a spaccature interne, ciò di cui proprio non abbiamo bisogno.

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