domenica 10 febbraio 2008

In risposta a "Casini accerchiato" - Libero 10 Feb 08

Gentile Dr. Feltri,
dopo diversi anni oggi ho avuto il piacere di comprare e leggere il suo giornale e non posso che farle le mie più sentite congratulazioni.
In effetti ho sempre letto, “da copione”, il Corriere della Sera o la Repubblica, non certo per partito preso, bensì perché queste erano le abitudini nel mio nucleo sociale, ma trovo che negli ultimi anni abbiamo perso quel legame di realtà che unisce scrittori e lettori, cosa che invece trovo molto ben sviluppato in Libero, facendomelo sentire “più vicino”.
Non è per questa ragione, tuttavia, che mi trovo a scriverle la suddetta lettera, bensì a causa di una riflessione che mi è giunta dopo aver letto il suo articolo “Casini accerchiato” in prima pagina.
Concordo con lei per ciò che concerne la riflessione sulla nascita di un bipolarismo dovuto sì al coraggio di Veltroni, ma altrettanto dovuto ad una destra che è capace di rispondere sempre ed attivamente ai repentini cambiamenti della politica; in effetti, se di plagio si deve parlare, suppongo che questo sia attribuibile solo ed esclusivamente all'uscente sindaco di Roma dato che, se la memoria non m'inganna, è stato proprio Berlusconi a proporlo tempo addietro, forse con la sua solita lungimiranza che stenta nel trovare nei suoi alleati, perdendo di fatto il titolo di leadership del bipolarismo preso in quattro e quattrotto dal suo avversario politico, ma questa ormai è storia.
Ciò su cui invece mi trova in disaccordo è l'analisi fatta su Pier Ferdinando Casini e a seguire sui giovani politicanti.
Sebbene è vero da una parte che a 71 anni non si è vecchi da un punto di vista fisico, lo si è certamente se si rapporta l'età media dei leader europei a quella degli italiani; lo è certamente se si considera che questa, probabilmente, sarà l'ultima carta giocabile da Silvio Berlusconi dato che, le precedenti due mani, non si sono rilevate oggettivamente un successo agli occhi del popolo, che altrimenti lo avrebbero riconfermato.
Lei sicuramente potrà dirmi che esistono altri politici più anziani politicamente parlando o per generazione, ma mai nessuno si è messo in vista come l'uomo di Arcore, recuperando e bruciando nel tempo altri personaggi a noi noti e meno noti.
Come lei stesso suggerisce, “gira e rigira in politica compaiono le solite facce” ed è vero, ma ciò non toglie il fatto che qualcosa possa realmente cambiare se solo si abbia il coraggio di mettersi da parte anche solo per una volta.
Mi riferisco a possibili scelte che si potrebbero attuare, come il cambio di leadership anche solo per una legislatura, ciò verrebbe visto con plauso da tutti gli italiani, sebbene poi sapremmo benissimo che una buona fetta dei ringraziamenti, se non la maggioritaria, andrebbe indubbiamente a chi ha costruito dal nulla un impero come Berlusconi.
Mi riferisco ad un Casini che, probabilmente, ha sentito le voci stanche di una nazione che dovrà decidere, ancora una volta, tra Berlusconi e un ennesimo volto prestato alla Sinistra. Poco importa, infatti, che Veltroni abbia costituito un nuovo partito se questo è formato da uomini vecchi, sempre politicamente parlando.
Poco importa la scelta tra “partito unico” o “alleanza parlamentare”, di fatto si parla pur sempre di coalizioni che reggono insieme il gioco per poter governare avendone i numeri, ma di nuovo, haimè, c'è realmente ben poco.
Poi ci parla dei giovani ed ha perfettamente ragione. Dobbiamo crescere, dobbiamo farci le ossa, necessitiamo di quella carica emotiva ed interiore senza la quale nessuno mai potrebbe prenderci in considerazione, ma forse questo è dovuto anche e soprattutto a un lascito di una politica che ha dato realmente poco da insegnare, se non i soliti girotondi, salti di schieramenti e decisamente poca coerenza intellettuale.
I giovani non fanno politica, ed è vero, perché la nostra generazione ha avuto pessimi insegnanti a riguardo, al contrario della vostra che ha dovuto fronteggiare crisi ben più pericolose avendo alle spalle capisaldi della democrazia.
Mi rendo conto che più di una lettera questo pare uno sfogo, ma è solo la voce di un italiano in mezzo a tanti che cerca di riconsolidare quel legame tra politica e realtà che ormai si è perso dalla vecchia repubblica.
Nel concludere le faccio ancora le mie più sentite congratulazioni, augurandole di continuare in questo percorso ancora per molti anni a venire.
Cordialmente

Como, 10 Febbraio 2008 Adelio Fioritto

Nessun commento:

Posta un commento