mercoledì 13 febbraio 2008

Il prezzo della Democrazia

Ho il piacere di postare di seguito la richiesta inoltrata da mio cugino Coppola Andrea, di cui se ne presenta anche un video.




Questo è un appello scritto da noi ersmus...
vorremmo inviarlo a qualche blog importante,giornali...ovunque..
una volta firmato rimandatelo indietro all'indirizzo coppola.madrid@gmail.com . giulia_calluori@yahoo.it
Inviatela a tutti gli studenti erasmus che conoscete sensibili al problema del voto per l'elezione del nuovo parlamento nazionale italiano..
dobbiamo muoverci in fretta...domani sera o giovedi' al messimo la lettera degli studenti temporaneamente all'estero deve essere inviata...

Aspettiamo fiduciosi che questa e-mail torni indietro con un lungo elenco di firme.


In una situazione di “Emergenza politica” conseguente alla crisi del governo Prodi, da studenti “temporaneamente all’estero” (per lo svolgimento del progetto Socrates/ Erasmus) sentiamo
il dovere di partecipare alle votazioni per la elezione del nuovo Parlamento Nazionale.

Purtroppo ci troviamo in una impossibilità di far valere un nostro diritto espresso anche da 2 articoli della nostra Costituzione
ARTICOLO 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Si riafferma che esistono diritti dell'uomo (come il diritto alla vita, all'onore, all'espressione del proprio pensiero, a formarsi una propria famiglia ecc.) che non vengono concessi dallo Stato, ma sono da ritenere originari. Nello stesso tempo, si considera che l'uomo non è mai vissuto da solo e che, fra l'individuo e lo Stato, esistono innumerevoli formazioni sociali (le famiglie, i partiti, le chiese ecc.), espressione di questi diritti inviolabili. Proprio perché l'uomo è un essere sociale, però, accanto ai diritti sono richiamati anche i doveri di solidarietà (come il partecipare alle scelte comuni mediante le elezioni, prestare il servizio militare, pagare le imposte e così via: artt. 48, 52, 53 ecc.).

art 48 DIRITTO DI VOTO
La Costituzione italiana, all'art. 48, afferma che «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età». Aggiunge che il voto è personale (non può essere dato per delega da un rappresentante); eguale (ogni voto vale indipendentemente da chi l'ha dato); libero (nessuno può essere costretto a dare un voto diverso da quello voluto); segreto (a garanzia della libertà e per evitare indebite pressioni o ritorsioni). Dice, ancora, che votare è un "dovere civico" (parte di quel dovere di solidarietà politica, di cui parla l'art. 2), ma nessuna sanzione è prevista per chi non va a votare.

Il “D.L. 1/2006, conv., con mod., L. 22/2006, art. 3-sexies” relativo all’Esercizio del diritto di voto dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali prevede quali fruitori di tale diritto le categorie :

1.del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia impegnato
temporaneamente all’estero in missioni internazionali;
2.dei dipendenti di amministrazioni statali che per ragioni di servizio
si trovino all’estero in via transitoria e dei loro familiari;
3.dei professori universitari e ricercatori in servizio o impegnati in
attività di ricerca per almeno sei mesi all’estero;

La nostra situazione non è contemplata in nessuna delle suddette.
Non rientriamo neppure fra le categorie dei soggetti (degli Italiani permanentemente all’estero) iscritti e iscrivibili all’AIRE come da L. 470/1988, art. 2, comma 1:

Sono iscritti all’AIRE :
- i cittadini italiani che si sono trasferiti in modo permanente all’estero
e che conseguentemente sono stati cancellati dall’anagrafe della
popolazione residente (APR) nell’originario comune di residenza;
- i cittadini italiani nati all’estero il cui atto di nascita sia stato
registrato in Italia;
- le persone residenti all’estero che acquisiscono la cittadinanza
italiana;
- i cittadini italiani per i quali la residenza all’estero possa essere
accertata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria;
- i cittadini italiani nati e residenti all’estero, i cui ascendenti non sono
nati, né sono mai stati residenti, in Italia.

La domanda che ci poniamo è, quindi, se esiste una qualche legge che tuteli la nostra posizione di Italiani “temporaneamente all’estero” per motivi di studio (nella fattispecie perché vincitori di una borsa di studio Socrates/ Erasmus).
In caso di risposta negativa l’unica possibilità per esercitare il nostro diritto di voto sarebbe quella di tornate in Italia.
A questo punto, il prezzo per l’esercizio di tale diritto diventerebbe particolarmente gravoso:
non essendo contemplati rimborsi per i viaggi aerei e non essendoci alcun riguardo per il disagio derivante dall’assenza di rotte dirette ed economiche per le rispettive città di residenza (ci riferiamo in particolare modo al Sud Italia).
Non riteniamo giusto che l’esercizio di voto debba costarci così tanto in termini economici e di tempo che, di fatto, verrebbe sottratto ai nostri impegni di studio.
Non possiamo nemmeno rimanere indifferenti di fronte alla vergogna, da una parte, di un doppio rimborso ai partiti (contemplato in una modifica di legge intervenuta nel febbraio 2006, che prevede 'l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere', legge n. 51 del 2006) e, dall’ altra, di una “quasi-costrizione al non-voto” messa in atto grazie a una serie di vuoti legislativi relativi alla nostra situazione.
Non ci sentiamo di avere peccato di superficialità nell’avere deciso di svolgere una attività didattica all’estero, nella sacrosanta supposizione (avendo votato appena due anni fa per le elezioni nazionali) che la prossima chiamata alle urne sarebbe avvenuta nell’anno 2011.
La presente vuole essere un grido, speriamo non disatteso, di aiuto e di protesta di studenti “temporaneamente all’estero” impegnati in una crescita formativa, didattica e personale, che si spera un giorno di poter mettere a disposizione in un paese che sembra non ascoltare piu’ le nostre voci.

2 commenti:

  1. caro dottor Coppola ma vuoi motivare la tua richiesta???? perchè dovresti essere rimborsato tu che sei a Madrid a fare la ricotta??? c'è gente seria che lavora all'estero e per votare prende le ferie.....a te basta interrompere un pò la ricotta....un week end di ricotta in meno....pensaci

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  2. Ciao sorrenten, sarò vecchio ormai, ma non capisco a cosa tu riferisca con il termine "ricotta", spero che non sia ciò che penso...
    Cmq sia, tornando a noi, ricordo che il diritto di voto è inviolabile, tranne in casi particolari quali condanne etc etc, ma il voto di uno studente non può e non deve essere messo su di un piano differente ed inferiore rispetto ad uno di un lavoratore, sempre che si viva in una democrazia degna ti tale nome.

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